Il calo dei ricavi nel primo semestre ha colpito la filiera dei servizi turistici e della ristorazione.
Se da una parte il peggio possa sembrare già passato, per molte aziende di alcuni comparti specifici i momenti più difficili devono ancora venire.
Terziario e turismo sono i settori più colpiti dal post covid, sia in termini di calo dei fatturati ma anche e soprattutto per la fiducia delle imprese. Lo mette in evidenza l’ufficio studi di Confcommercio, commentando i dati Istat del secondo trimestre che sono a dir poco allarmanti.
L’analisi ci conferma come nei primi sei mesi del 2020, rispetto allo stesso periodo del 2019, è stato registrato un crollo del 45,6% dei ricavi di bar e ristoranti e del 70% delle attività delle agenzie di viaggio.
Ad oggi prendiamo atto che in generale risale leggermente nel secondo trimestre la fiducia di famiglie e imprese, mantenendosi tuttavia molto distante dai livelli pre-covid, e i dati Istat confermano la gravità della caduta e la profonda incertezza che frena consumi e investimenti, e allontana ulteriormente certezze e programmaticità.
“L’estrema eterogeneità delle performance settoriali” sottolinea Confcommercio “è un problema aggiuntivo per il ritorno alla normalità nei prossimi anni e richiede interventi mirati e selettivi di sostegno alla transizione verso la ripresa economica”.