Anzitutto, Rafael non è solo un fenomeno dal punto di vista atletico. È un uomo ambizioso, coraggioso, disposto al rischio, capace di mantenere la concentrazione e di crederci sempre. È anche, e per certi versi prima di tutto, un fenomeno tecnico. E poi un pochino fortunato.
Rafa ha inventato un colpo: il diritto concluso sopra la spalla sinistra e non sopra la destra (parliamo di un mancino) è un unicum nella storia del tennis, ed è un’evoluzione darwiniana di questo fondamentale; grazie al gesto più breve, la sua racchetta viaggia più veloce di quella degli avversari; la rotazione mancina esasperata dalla presa western è micidiale (la rotazione si scarica dopo il rimbalzo, costringendo tantissime volte l’avversario a giocare il colpo da sopra alla spalla – e provateci voi a rimandare di là certe pallate); recuperi per altri giocatori impossibili si trasformano in occasioni per fare il punto.
Il servizio di Nadal è un miracolo di plasticità. Provate, osservando un video su Youtube, a fermare la sequenza di una battuta di Nadal al momento del lancio di palla: quando la palla stessa è nel punto più alto della sua parabola, le ginocchia di Nadal sono piegate quasi a novanta gradi.
Tutta la potenza – di gambe e di braccio – si trasforma quindi in rotazione.
Il servizio di Rafa – discreto a inizio carriera, devastante dopo gli ultimi progressi tecnici – è un colpo esteticamente straordinario.
Ha vinto per la dodicesima volta il Roland Garros. Avete idea di cosa stiamo parlando?
Onore a Rafa !