L’Italia è il Paese con il maggior numero di Patrimoni Unesco. Ben 58 i siti ritenuti Patrimonio Mondiale dell’Umanità: luoghi unici da preservare e trasmettere alle generazioni future. Così come uniche sono le tradizioni, i sapori locali, le arti e le conoscenze, che rientrano nella Lista rappresentativa del Patrimonio Immateriale istituita dall’Unesco con la Convenzione del 2003 per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Intangibile.
Una categoria in cui può essere ascritta l’arte della pizza, dei pupi siciliani, della transumanza o dei muretti a secco. Per tramandarne l’importanza è stata avviata una nuova campagna di comunicazione, stipulata tra il Ministero della Cultura e la Rai.
A partire dal 18 ottobre Rai Storia darà spazio ad una nuova serie di mini documentari per “diffondere una nuova conoscenza del patrimonio storico, artistico e archeologico del nostro Paese“, ha così dichiarato Dario Franceschini, ministro della cultura. “Luoghi e tradizioni che l’UNESCO definisce patrimonio dell’Umanità e che per questo devono essere raccontati con prodotti audiovisivi di qualità“.
I 14 mini-documentari porteranno agli occhi del grande pubblico la ricchezza del patrimonio orale e immateriale italiano. Dai canti e balli folkloristici agli antichi mestieri artigiani, dalle feste rituali alle tradizioni gastronomiche, passando per le pratiche legate alla natura.
Questa nuova iniziativa sarà anche l’occasione per celebrare il ventennale della Convenzione UNESCO sulla protezione del patrimonio culturale subacqueo. Per promuovere l’archeologia subacquea, il Mic ha istituito nel 2019 una Soprintendenza specifica, attualmente in forte crescita.
Il progetto è firmato da Eugenio Farioli Vecchioli, scritto con Andrea Branchi. La regia è di Eva Frerè e Fedora Sasso. Filmmaker Stefano Stefanelli e Pierluigi Braca.
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