Recessione, deflazione, disoccupazione. In Italia gli effetti della crisi li abbiamo sentiti, ma non in misura maggiore rispetto ai nostri partner europei.
Facendo un bilancio a ritroso nel tempo, scopriamo addirittura che l’Italia è riuscita a difendere meglio di altri Paesi la sua performance sui mercati internazionali. Rispetto al 1999, prima dell’avvento della crisi, il nostro Paese è riuscito a conservare una quota del commercio internazionale di prodotti manifatturieri pari al 71%, ponendosi al secondo posto dopo la Germania (94%), e prima di Giappone (67%), Francia (61%), Regno Unito (55
Nel commercio estero, l’Italia sta dimostrando di non essere smarrita e inerme. Se si esclude l’energia e le materie prime agricole e minerarie, è uno dei Paesi più competitivi a livello mondiale e non solo europeo. I dati degli ultimi anni, per cui sono disponibili statistiche complete per tutti i Paesi del mondo, mostrano che non c’è comparto produttivo in cui l’Italia non abbia presentato un cospicuo numero di primi posti nel saldo commerciale con l’estero.