La testimonianza del general manager della Tron Group Holding, Sergio Pellerey, sulla fornitura di dpi a Regione Abruzzo e Protezione civile, durante l’emergenza Covid. Un’operazione efficace, trasparente e sicura
“La proficua collaborazione con la Protezione civile e la Regione Abruzzo ci ha consentito, nell’ambito della predisposizione del contratto di fornitura, di proporre soluzioni sicure e trasparenti”
Sono tristemente noti gli scandali emersi nelle diverse regioni italiane durante l’emergenza Covid e riguardanti la gestione delle gare nonché del denaro pubblico. In questo scenario, la nostra Regione si è dimostrata attenta e accorta circa la selezione e il monitoraggio delle aziende fornitrici. A tal proposito, abbiamo intervistato Sergio Pellerey, general manager di una delle aziende fornitrici di dispositivi di protezione individuale alla Protezione civile in Abruzzo, la Tron Group Holding di Roma.
Dr. Pellerey, in considerazione della vostra collaborazione con la Protezione civile della Regione Abruzzo in un periodo così difficile, quale quello dell’emergenza Covid-19, cosa ritiene sia avvenuto di diverso nella vostra esperienza rispetto a quella di altre aziende in altre regioni, dove sono stati registrati scandali come, ad esempio, quello legato alla fornitura di mascherine nel Lazio?
«Premetto che non conosco direttamente e precisamente quanto avvenuto nelle altre regioni ove sono avvenuti questi scandali. Allo stesso tempo, però, ho potuto leggere e seguire soltanto superficialmente quanto riportato dai media locali e nazionali circa tali scandali. A mio avviso, l’unico dato certo che emerge da questa nostra esperienza, come Paese, è che non eravamo preparati – nessuno escluso – alla pandemia. Detto questo, ritengo che chi si è trovato a gestire questa emergenza non abbia avuto sempre il tempo di operare al meglio, considerando il disastro (contagi e morti) che stava avvenendo e l’urgenza di reperire tutti i dispositivi di protezione basilari per cercare di contenere questo virus».
Alla luce della sua esperienza, come colloca in questo contesto il rapporto con la Regione Abruzzo?
«Le posso dire che in Abruzzo abbiamo trovato sin dall’inizio una piena e fattiva collaborazione da parte di tutte le Autorità che si sono con noi interfacciate, in primis con la Protezione civile, precisamente nella persona del dirigente Silvio Liberatore e dell’intero suo staff. Non appena ci hanno comunicato che eravamo stati selezionati quali fornitori della Regione Abruzzo, debbo riconoscere che ci siamo ritenuti onorati di poter “servire” dei nostri connazionali in un momento così delicato. Ritengo che uno dei principali fattori tecnici che ci hanno dato la possibilità di lavorare tutti in sicurezza e, quindi, tutelando la popolazione e al contempo il denaro pubblico, sia stato quello di non incassare soldi in anticipo dalla Regione».
Vuol dire che la gara che avete vinto con la Regione Abruzzo non prevedeva per contratto acconti e/o anticipi?
«Confermo. La collaborazione piena e fattiva con la Protezione civile e l’Agenzia regionale di informatica e committenza (ARIC) della Regione Abruzzo ci ha consentito, nell’ambito della predisposizione del contratto di fornitura, di proporre delle soluzioni che avrebbero permesso a tutti, dal privato all’ente pubblico, di lavorare in sicurezza e con il pieno e continuo monitoraggio. Spesso, nell’ambito degli appalti pubblici il timore dell’azienda privata è quello di anticipare molti soldi per l’approvvigionamento e poi ottenere il pagamento in tempi molto lunghi e, a volte, anche di non riceverlo. Dall’altra parte, invece, l’ente si preoccupa principalmente di ricevere la fornitura prima di pagare tutelando così il denaro pubblico».
Come avete ovviato a queste criticità?
«La soluzione che abbiamo proposto alla Regione Abruzzo, e da questa accettata, è stata il versamento dell’intera somma della fornitura su un conto corrente bancario, intestato alla nostra società, ma vincolato a favore della Regione Abruzzo. Ecco come funzionava: l’Ente, una volta versata l’intera somma corrispondente al prezzo della completa fornitura, svincolava man mano e parzialmente le somme a favore della nostra azienda, corrispondenti al solo valore di quella parte di fornitura debitamente consegnata e controllata dalla Protezione civile. Lo svincolo, poi, veniva formalmente e sostanzialmente effettuato direttamente dalla banca a favore della nostra azienda soltanto dopo aver ricevuto dalla Regione Abruzzo una apposita comunicazione effettuata via PEC. Così facendo tutti gli interessi della parti venivano tutelati e si poteva lavorare insieme in favore della collettività. Non conosco il motivo per il quale questa, oppure altre modalità similari, siano state adottate altrove e poi, evidentemente, non abbiano funzionato. Ritengo che sbagliare, per chi lavora e, soprattutto, per chi opera in un clima difficile quale quello emergenziale, sia facile. Tenete conto che oltre ai contratti e alle relative soluzioni contrattuali, più o meno valide, altra cosa difficilissima che ha contribuito, in molti casi, all’insuccesso delle operazioni e/o dei contratti sono stati i trasporti. A tal proposito, a mio avviso, sarebbe il caso che si iniziasse a fare un po’ di luce su quanto avvenuto nell’ambito dei trasporti e dei relativi aumenti spaventosi dei prezzi applicati dalle varie compagnie aeree in quel periodo».
Dr Pellerey, concluda con un bilancio di questa esperienza sinergica tra pubblico e privato.
«Ritengo semplicemente che ci sia stato un fortunato incontro tra due professionisti, uno pubblico, la Regione Abruzzo SMEA e l’altro privato, la nostra azienda. Nonostante questa collaborazione sinergica, credetemi, non è stato semplice riuscire ad adempiere agli impegni contrattuali, in particolare all’inizio dell’emergenza – ossia fine marzo 2020 – ove il caos regnava sovrano sia tra gli importatori, sia tra i produttori internazionali di dispositivi di protezione individuali. Posso dire che il lavoro con il vostro territorio, ci ha permesso di vedere sempre l’obiettivo finale e, quindi, di superare le varie difficoltà che si sono manifestate nel corso di questi mesi».