Ancora con gli occhi increduli alle ultime finali di basket professionistico americano, dove i canadesi di kawhi Leonard sfidano e battono i campioni del west, gli invincibili californiani di Golden State Warriors San Francisco (un po’ di Italia presente con Coach Scariolo il pesarese in panca dei canadesi, come assistant).
Ci prendiamo lo sfizio di seguire anche le finali italiane del campionato di basket, forse meno appariscenti ma, credete, altrettanto sostanziose. Si sfidano Venezia e Sassari, due mondi diversi e non solo per il basket.
Per vedere gara 4, (per ora eravamo 2-1 per i lagunari), siamo andati nella Sardegna del nord, Sassari, al Palaserradimigni in questi primi giorni di vero caldo, metà di giugno.
Gara 4 – Finals LBA 2018/9
Ejoo’!! Sembrano finali NBA, queste !
E questo grazie al disinvolto uso di mani spalle e sportellate come si fa in America…che si sono palesate in gara 4, nel catino caliente ma non caldo del Palaserradimigni. Al Palataliercio di Venezia fa più caldo.
Attori protagonisti sempre più sfacciati sul parquet: il bianco americano di Sassari, ruolo 5, ovvero centrone vecchio stile, ricordate Moses Malone? Che pesa sopra i 120 kg e risponde al nome di Jack Cooley, con educatissima pettinatura ma mena come un fabbro del Bronx; dall’altra parte del ring all’angolo, il meno bianco Mitchell Watt la farfalla della laguna veneta che si fa aiutare in questa speciale attività di pestaggi al limite del consentito dallo slavo Gasper Vidmar, ben inserito nel ruolo di picchiatore. Educazione siberiana contro slang americano.
Fatto sta che, per essere stati i veneziani di coach De Raffaele un po’ meno abili a simulare in campo, la partita prendeva la china voluta da Sassari, ovvero Venezia carica di falli, Watt in panca ben prima della fine , Vidmar gravato, e continui giochi palla sotto in post basso che arrivavano a tutti i sassaresi disponibili e volenterosi che si trovavano sotto le plance, proprio per abbattere l’area colorata della Umana. Se poi ci aggiungi tanta forza, energia e tanta corsa, il piano partita del-finto sprovveduto Coach Poz, si poteva dire perfettamente riuscito.
E il piano partita di Venezia? Replicare la splendida gara 3 con un Austin DAYE superlativo?
Si anche, ma non essendo partito a razzo il figliol d’arte (i primi miseri punti solo nel secondo quarto), si doveva pensare ad altro ed e’ così che coach De Raff. ha inteso far giocare i suoi in attacco per linee esterne (bombe venete a profusione dalle mani di capitan HAYNES e non solo nel finale). Mentre si rendeva opportuno e necessario far NON-giocare gli avversari quando era il momento di difendere, ovvero di picchiare chi si avvicinava all area della Dinamo. E questo spiega anche perché Sassari sia andata a nozze con i tanti liberi conquistati 39! mentre solo 18 per i veneti. (32/39 vs 12/18).
Ecco spiegato cosa è successo ieri sera nella emozionante e caliente gara 4 di Sassari, che gli isolani riportano in parità e si vanno ora a giocare in laguna veneta, martedì sera per gara 5, in un catino non così caliente visti i numerosi ‘dogi veneti’ presenti, ma assai più caldo per via di insufficienti condizionatori d’aria al Taliercio.
Le statistiche dicono che alla fine queste lunghe tirate le vincono sempre le squadre di casa, quindi tutti si aspettano la corazzata Venezia. Tutti, ma non Poz che anche ieri sera ha ringraziato i suoi per averli rivisti fiduciosi prima e durante la gara.
Ehi Poz… guarda che non è Davide-contro-Golia quella che stai vivendo! C’è tanta roba dentro! C’è energia dei tuoi, che Venezia non ha per i 40 di gioco. C’è entusiasmo, di un popolo intero. C’è quel post basso che ti fanno 3, almeno tre dei tuoi lunghi e Venezia non li ha, in quella piastrella del campo. E poi c’è lui, quella specie di belva tutto sportellate, dalla bella pettinatura. A meno che, Poz, la tua non sia tutta una tattica…
Per Sassari, 6 giocatori su 10 in doppia cifra. Per Venezia , 3 giocatori su 12 in doppia cifra.
Valutazione globale di squadra, 115 – 73 per la Dinamo
Banco Sardegna – Umana Venezia 95-88
(23-16/51-41/81-65)
Gabriele Marini dal Palaserradimigni, palazzetto sassarese niente affatto caldo ma veramente caliente.