E’ stata pubblicata la Relazione Annuale sulla Situazione energetica nazionale con i dati riferiti all’anno 2021. Il documento è stato redatto dal gruppo di lavoro della Direzione Generale Infrastrutture e Sicurezza del Ministero della Transizione Ecologica, formato da rappresentanze istituzionali e settoriali.
Questi i punti affrontati all’interno della relazione pubblicata:
- Le scorte petrolifere di sicurezza
- Semplificare per accelerare la transizione energetica: il ruolo delle autorizzazioni negli investimenti in rinnovabili
- Evoluzione del mercato e delle infrastrutture e del gas naturale in Italia
- L’offerta di energia: disponibilità energetica per fonte e dipendenza energetica dalle importazioni
- Le imprese “energivore a forte consumo elettrico” in Italia
- Le materie prime critiche per la transizione energetica
Il settore energetico italiano soltanto nell’anno precedente ha registrato una reazione positiva a seguito della grande richiesta avuta negli anni 2020-2021 in relazione alla situazione pandemica legata al virus del Covid-19. Basti pensare che la domanda primaria di energia è stata pari a 153.024 migliaia di tonnellate equivalenti di petrolio (Ktep), con un aumento del 6,2% rispetto all’anno precedente. Ma andiamo a vedere nel dettaglio da cosa è composto l’approvvigionamento energetico del paese. Esso è costituito per il 40,9% dal gas naturale, per il 32,9% dal petrolio e per il 19,5% dalle fonti energetiche rinnovabili (FER).
Per quel che riguarda le fonti rinnovabili di energia (FER), nel 2021 queste hanno trovato grande diffusione in Italia, sia per la produzione di energia elettrica, sia per la produzione di calore, sia in forma di biocarburanti, con stima di incidenza della FER sui consumi finali lordi intorno al 19%. Tuttavia un anno fruttuoso per i consumi di energia da fonti rinnovabili. Nel settore elettrico, invece, è stato registrato un significativo calo della fonte idroelettrica a causa della diminuzione delle precipitazioni. Per la fonte eolica e la fonte fotovoltaica invece c’è stato un sostenuto incremento.
In conclusione la dipendenza energetica dall’estero, calcolata come percentuale del fabbisogno energetico nazionale viene soddisfatta con le importazioni nette e si attesta al 74,9%. La produzione nazionale di fonti energetiche, pari a 36.402 ktep, è invece diminuita del 3,4% rispetto all’anno precedente.