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venerdì, Novembre 22, 2024
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Distretti Ecologici: edilizia sostenibile tra modelli economici e scelte virtuose

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Quando le persone pensano a contrastare il cambiamento climatico, alcune immagini saltano in testa: centrali a carbone sostituite da pannelli solari; camion inquinanti sostituiti da veicoli elettrici silenziosi; autostrade tentacolari che si trasformano in strade verdi, piene di ciclisti e pedoni.

Ma ciò che la maggior parte delle persone non immagina è un edificio. Quello di cui non si rendono conto è che gli edifici contribuiscono effettivamente a un terzo delle emissioni globali di gas serra, e quindi far sì che gli edifici siano più verdi può offrire un terzo della soluzione ai cambiamenti climatici.

Sapevi, ad esempio, che una costruzione ecosostenibile consente di risparmiare circa il 25% in più di energia e utilizza l’11% in meno di acqua rispetto a un normale edificio? O che i singoli edifici verdi all’avanguardia sono in grado di non produrre alcuna emissione?

E’ questo lo scopo di Distretti Ecologici, una realtà che sviluppa progetti e soluzioni per il sostegno e la crescita di privati, aziende e istituzioni verso la transizione energetica e la riconversione green, fondamento necessario per il futuro di tutti. Il suo scopo è quello di sfruttare al meglio tutte le opportunità che il governo e l’Europa ci mette a disposizione, grazie a incentivi come il superbonus o i piani previsti dal PNRR.

Cos’è un edificio sostenibile

Un edificio sostenibile è un edificio di qualità che si adatta perfettamente all’attività per la quale è stato costruito operando in modo efficiente e rispettoso del pianeta e delle persone.

L’edilizia sostenibile porta tre grandi vantaggi. Prima di tutto, evidenzia il rispetto per l’ambiente. Un edificio sostenibile è rispettoso dell’ambiente e si adatta all’ambiente circostante. Emette meno CO2, promuove la biodiversità dell’ambiente e utilizza materiali a basso impatto ambientale.

In secondo luogo, entra in gioco la salute stessa degli individui che li usano. Queste costruzioni danno priorità all’illuminazione naturale, alla corretta regolazione termica, alla buona qualità dell’aria interna e, naturalmente, all’accessibilità. In questo modo, il benessere degli utenti è garantito. Infine c’è da sottolineare la sua efficienza, non solo nell’energia, ma anche nella gestione delle risorse e dei rifiuti. Qualcosa che va oltre il rispetto per l’ambiente e favorisce anche il risparmio economico.

Un buon esempio di edifici sostenibili sono quelli noti come edifici a energia netta zero o a zero emissioni di carbonio. Si tratta di edifici a bassissimo consumo energetico, il cui obiettivo è che l’energia consumata e le emissioni di CO2 emesse siano compensate utilizzando fonti rinnovabili, in modo che il loro bilancio sia a zero emissioni durante tutto l’anno.

La riduzione del consumo di energia è strettamente legata alle strategie di decarbonizzazione delle economie e al raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Accordo di Parigi. Secondo l’ultimo rapporto della Global Alliance for Buildings and Construction (GlobalABC), inquadrato nel Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente, per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione è necessario che gli edifici a energia netta zero diventino la principale forma di costruzione entro il 2050.

Innovazione nelle costruzioni: materiali, tecniche e nuove tecnologie

Per calcolare l’impatto che un edificio ha sull’ambiente, non è sufficiente misurare le emissioni legate al suo utilizzo. È necessario andare oltre e tornare alla sua costruzione. E, dal momento stesso in cui vengono creati o estratti i materiali necessari per sollevare un edificio, inizia il suo inevitabile impatto sull’ambiente.

La ricerca e l’utilizzo di nuovi materiali che sostituiscono o completano quelli più tradizionali (come mattoni e cemento) giocano un ruolo fondamentale nel settore dell’edilizia sostenibile. Alternative a base di fibre di origine vegetale, bioplastiche e persino materiali autoriparanti sono attualmente in fase di sviluppo grazie alla presenza di batteri.

Inoltre, la creazione e il trasporto di questi materiali devono garantire un uso responsabile delle materie prime e dell’energia. Per fare questo, sempre più imprese di costruzione stanno calcolando l’impronta ambientale dei loro progetti. Insieme allo sviluppo di nuovi materiali, l’elemento dirompente nei prossimi anni sarà il calcolo dell’impronta di carbonio e idrica nell’esecuzione dei progetti.

Siamo in un cambio di ciclo da un’economia lineare, che inizia nell’uso delle materie prime e termina in discarica, a un’economia circolare. In quest’ultimo, l’identificazione dell’impronta di carbonio è essenziale per progettare strategie, afferma. Questo approccio, che cerca sempre di scegliere l’opzione più sostenibile e rispettosa dell’ambiente, viene trasferito anche ai metodi di costruzione. In questo ambito sono molto importanti le innovazioni tecnologiche che rendono possibile la costruzione modulare o la stampa 3D, e che consentono di ridurre i tempi di costruzione e l’utilizzo di macchinari.

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