Sebbene il concetto sia apparso per la prima volta nel 1981, ci sono voluti diversi decenni per coniare la parola “agrivoltaico” e realizzare i suoi molteplici vantaggi.
L’agrivoltaico consiste principalmente nel combinare la produzione agricola e la generazione di energia rinnovabile: i pannelli solari coesistono con le colture sulla stessa superficie. Ciò avviene attraverso sistemi di sostegno fissi che si elevano a circa cinque metri dal suolo, facilitando l’accesso delle macchine agricole quando necessario, sebbene vi siano altri tipi di installazioni come le serre solari o i moduli fotovoltaici dispiegati tra i filari delle colture.
Da molti anni ormai, Distretti Ecologici sta investendo gran parte dei propri sforzi nello sviluppo di soluzioni agrivoltaiche per le aziende del settore agricolo.
Quali vantaggi ha l’agrovoltaico?
1. Consente il massimo utilizzo dell’energia solare. Secondo uno studio pubblicato di recente, le tre principali coperture del suolo in cui c’è il maggior potenziale di produzione solare fotovoltaica sono: terreni coltivati, prati e zone umide. Lo stesso studio sottolinea inoltre che se dovessimo dedicare solo l’1% dei seminativi alla produzione di elettricità solare, sarebbe già sufficiente per compensare la domanda globale di energia.
2. Miglioramento di alcune colture. Sebbene non tutte le colture abbiano le stesse esigenze climatiche, i moduli agrovoltaici possono fungere da barriera contro l’irraggiamento solare eccessivo, il calore, la siccità o le forti piogge. Nelle stagioni molto calde o piovose, questo fornisce la protezione tanto necessaria per le colture, poiché crescono senza essere influenzate dai cambiamenti stagionali. Inoltre, l’ombra stessa che generano fa sì che il terreno mantenga l’umidità più a lungo e quindi il livello dell’acqua ottimale per le piante.
3. Maggiori prestazioni dell’impianto solare. I pannelli solari fotovoltaici producono energia grazie alla luce che ricevono e non grazie al calore. Ciò, infatti, può influire negativamente sulle prestazioni di un impianto solare e ridurne l’efficienza di una percentuale abbastanza elevata. Il fatto di avere le colture sotto i pannelli fotovoltaici ne riduce la temperatura, impedendo che la loro resa diminuisca.
4. Aumenta la produttività della terra. Coltivare e produrre energia rinnovabile allo stesso tempo permette al proprietario di aumentare i propri profitti, cosa che diventerà sempre più rilevante considerando la crescita dell’energia solare fotovoltaica nel mondo. Secondo i dati dell’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA), nel corso del 2021 la capacità di generazione fotovoltaica mondiale è aumentata del 19% rispetto all’anno precedente, raggiungendo 843.086 MW di capacità totale accumulata in tutto il mondo.
5. Generare un impatto positivo sull’ambiente. L’agrivoltaico consente la generazione di elettricità e promuove un maggiore sviluppo delle aree rurali. Ma non solo, questa tendenza sempre più diffusa favorisce l’arricchimento del territorio grazie all’attività economica che si crea attorno ad esso (accesso, costruzione, riparazione, ecc.), e contribuisce a preservare e migliorare l’ecosistema.
La capacità agrivoltaica nel mondo è cresciuta enormemente negli ultimi anni e sempre più paesi stanno aderendo a questa tendenza. Nel 2012 nel mondo sono stati installati solo 5 MW di agrivoltaico, mentre nel 2020 la capacità ha già superato i 2,9 GW. Con loro, ancora una volta si dimostra che non solo è possibile la coesistenza di energie rinnovabili e agricoltura, ma che è molto vantaggiosa per entrambi i settori.