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Cybersecurity, Colao: “Il 95% delle PA privo dei requisiti minimi”

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Le Pubbliche Amministrazioni in Italia sono vulnerabili agli attacchi degli hacker. È il grido d’allarme lanciato dal ministro all’Innovazione tecnologica Vittorio Colao questa settimana in audizione riguardo al tema della cybersecurity in ambito istituzionale.

“L’ultimo censimento del patrimonio delle infrastrutture di elaborazione dati della Pubblica amministrazione ha rilevato che circa il 95% delle infrastrutture dati della Pubblica amministrazione è privo dei requisiti minimi di sicurezza e affidabilità necessari per fornire servizi e gestire dati”.

Dichiarazioni che evidenziano come, in un periodo storico in cui le guerre cibernetiche divampano inattese ogni giorno e in cui gli attacchi sono sempre più sofisticati, la sicurezza dei nostri dati sia a forte rischio.

“È fondamentale far sì che i dati in possesso della Pubblica amministrazione siano inviolabili. Il comparto cybersecurity e il comparto sicurezza nel loro complesso assumono, in questa prospettiva, fondamentale importanza per i cittadini e sul piano geostrategico”, ha aggiunto il Ministro.

Per questo motivo il governo si sta preparando a compiere investimenti forti nel rafforzamento delle infrastrutture, dei codici e dei software oltre che di professionisti in grado di progettare infrastrutture digitali sicure.

Risale al novembre 2019 l’attacco hacker più importante alle banche dati delle istituzioni italiane. Furono rubate centinaia di credenziali di accesso a dati sensibili e migliaia di informazioni private contenute in archivi informatici della pubblica amministrazione appartenenti a diversi comuni oltre che ad Agenzia delle EntrateInpsAci ed Infocamere.