Per “creare te stesso” o come direbbe Eric Fromm per poter “dare alla luce se stesso” significa mettersi alla ricerca di sé, della parte migliore di noi che ancora non conosciamo. (iniziarci al processo di “creazione”). Secondo lo scrittore e filosofo Jean Paul Sartre “L’esistenza precede l’essenza”. Devo ammettere che all’inizio non riuscivo a comprenderne il significato appieno. Di solito si pensa il contrario, ovvero che è il nostro essere e definire e delineare la nostra esistenza. Proprio non riuscivo a cogliere quanto voleva dire Sartre. Poi, un giorno, ho avuto un’intuizione. Non so se sia aderente a quanto intendesse il filosofo, ma proprio collegandola a G.B. Shaw e E. Fromm ho tratto una sorta di sintesi. L’essere umano si definisce, mano a mano, nel corso della propria esistenza. Nulla ci viene dato in partenza se non le nostre innate capacità e attitudini.
Per il resto il lavoro che dobbiamo fare è proprio quello di realizzarci e in questa realizzazione si dipana la direzione della nostra vita e il nostro agire nel mondo. Si tratta di crearci. Si tratta di un punto di partenza attraverso il quale crearci.
Un brand deve poggiare su alcuni asset fondamentali. Tra questi figurano le nostre capacità personali, il nostro talento. Tuttavia, non è così scontato conoscere con profondità queste nostre skill. Non sempre li abbiamo individuati bene, focalizzati. Non di rado ci si ritrova a svolgere un mestiere o una professione ben al di sotto delle nostre potenzialità.
Esplorare la propria “reale” identità, (per intenderci quella che è dettata dalla nostra essenza e non quella che si è, mano a mano, formata in ambito sociale), è una tappa obbligata se si vogliono conoscere i propri talenti e i proprio limiti. Nella nostra interiorità è custodito il nostro potenziale, a volte inespresso. Gli antichi lo sapevano bene. Gran parte delle persone, pur avendo capacità e talento, si ferma ai sogni e non li porta verso la realizzazione. Il sogno è una realtà in attesa di coraggio. I motivi di questa inerzia possono essere di vario tipo: non ci conosciamo abbastanza; dubitiamo delle nostre capacità; diamo la colpa alla crisi.
Qualunque sia la motivazione la matrice è la stessa: non credi in te stesso e, di conseguenza, non credi nel tuo progetto.
Le persone più infelici, solitamente sono quelle che passano il tempo a giudicare la vita degli altri. Chi crede nella capacità di migliorarsi e dedica del tempo a questo non ha altri focus. Se non rimani centrato su te stesso, le opinioni e i giudizi altrui potrebbero farti dubitare delle tue capacità, del tuo talento.
Come puoi conoscere te stesso? Tutto dipende da quanto tempo dedicherai all’esplorazione interiore. È un lavoro di scoperta progressivo. Molto (Tutto) dipenderà da te, dalla tua capacità di metterti in gioco e andare “oltre”.
Oltre i luoghi comuni, i condizionamenti, ciò che credi di essere. Il risultato finale sarà una rinnovata conoscenza di sé.
“Per avere successo nella vita è senza dubbio importante formarsi, avere le conoscenze più approfondite e adeguate nel proprio ambito di competenza, investire sulla formazione, avere le idee chiare su ciò che vogliamo, ma il primo passo fondamentale da compiere è “conoscerci”. Il più delle volte l’ostacolo principale che ci distanza dalla realizzazione dei nostri sogni siamo proprio noi stessi. (sei proprio tu) con la poca stima, con le insicurezze, con i condizionamenti ricevuti nell’infanzia o adolescenza (nel corso della vita) dai nostri genitori, insegnanti, ecc”. (Coraggio di Volare)
Ricorda che tu sei la bussola e più sarai timoniere della tua vita tanto meno ti troverai in balia degli eventi dettati da una scarsa conoscenza di sé. Ci saranno comunque eventi che non potrai evitare ma se sarai equipaggiato di tutto te stesso saprai affrontarli con lucidità. Potrai scegliere quale mare navigare.
Conoscere sé stessi, almeno a un primo livello, significa divenire consapevoli delle proprie caratteristiche innate; dei propri punti di forza e di debolezza; del proprio talento e di ciò che ci rende unici differenziandoci dagli altri. Significa divenire consapevoli anche delle nostre abitudini, condizionamenti e pensieri frequenti; delle nostre reazioni emotive (e stati d’animo) e di come queste ultime influenzino, a loro volta, i propri pensieri. Significa divenire consapevoli di come interagiamo con gli altri; di come veniamo influenzati da ciò che ci circonda; di cosa ci piace e cosa non ci piace.
Per fare questo bisogna fermarsi e osservarsi in silenzio aiutandosi annotando sul nostro diario le nostre osservazioni. Il risultato finale sarà una vera o migliore comprensione di se stessi che ci porterà a prendere decisioni in modo più attento (migliori), a definire i propri obiettivi con maggiore precisione e a diventare più produttivi pianificando la nostra agenda giornaliera, settimanale, e così via.