Luciano Ciocchetti esponente di FdI ed ex vicepresidente della Regione Lazio, si sfoga su Facebook con un post amareggiato rispetto a come le istituzioni: governo e parlamento, stiano gestendo lo Sport.
Il post di Ciocchetti: “Lo sport italiano grazie agli ultimi governi sta perdendo la sua autonomia.”
Un appassionato Ciocchetti che stanco della malagestione nello Sport si sfoga in un post su Facebook che in poche ore diventa virale in rete. Nella sua nota, Ciocchetti cerca di far chiarezza, su come fino al 2019 vi era un patto chiaro tra i mondi di: Sport, governi e le varie forze politiche.
Ciocchetti prosegue: “Minare lo Sport con le riforme.”
Ciocchetti prosegue nella sua nota, facendo una carrellata di tutte quelle riforme che hanno cercato di minare l’autonomia del Coni. Dapprima con la riforma Tremonti, creando il Coni servizi: l’obiettivo era quello di aumentare i poteri del Governo e dei partiti sullo Sport. Obiettivo sfumato, grazie alla resistenza dei dirigenti sportivi ed una battaglia parlamentare che riuscì a trovare una mediazione con la gestione del Coni servizi e gli stessi vertici Coni.
L’ex vicepresidente della Regione Lazio prosegue: L’ attacco vero? La riforma Giorgetti
La riforma Giorgetti (legge delega 8 agosto 2018 n.86) è stato il primo duro colpo nel mondo dello Sport. Viene trasformato il Coni servizi nella società Sport e salute di completo contrafforte governativo ed in forte contrasto tra Coni e nuova società. Di fatto al Coni viene lasciata solo la preparazione olimpica. Mentre governo, politica e partiti gestiscono tutti i rapporti con le federazioni e con tutto il mondo dello sport.
Ciocchetti: Con il nuovo Governo PD 5 stelle la situazione peggiora.
Con il nuovo governo capitanato da PD e 5 stelle la situazione arriva al declino totale. Viene creato il Ministero dello Sport con i suoi dipartimenti, ovvero, la gestione dello sport in tutte le sue forme. In questo modo viene limitato sia il Coni che l’intera società Sport e Salute. L’apice della disfatta, e la conseguente distruzione del modello di Sport Italiano, si raggiunge con la proposta di legge delega presentata dal ministro Spadafora.
Ciocchetti: questa proposta di legge delega é veramente fuori dal mondo.
“Il modello italiano di sport si fonda sulle migliaia di società sportive e con un modello di autogoverno che vedeva Coni, CIP, federazioni ed Enti di promozione sportiva al centro della guida del movimento sportivo. Movimento che, pur con i suoi limiti, ha consentito di far crescere in maniera significativa e costante il numero dei praticanti, e che continua ad ottenere risultati importanti a livello sportivo: con vittorie in quasi tutte le discipline olimpiche e no. Veramente non si sentiva il bisogno di questo voler mettere le mani sullo Sport da parte dei partiti e del Governo. Prevede nuovi poteri al Dipartimento del Ministero, anche prevedendo rapporti con il CIO, quando la carta olimpica prevede che con il Comitato olimpico Internazionale i rapporti li possano tenere solo i Coni e i Cip nazionali. Ma poi non si definisce con chiarezza i poteri del CONI nel rapporto con Sport e salute e con i territori regionali e provinciali e di fatto si annullano le articolazioni sul territorio.”
L’abolizione del vincolo sportivo significa non valorizzare gli investimenti fatti dalle società sui giovani. In questo modo si rischia di far saltare tutte quelle migliaia di piccole società sportive che sono il vero vivaio di giovani talenti.
Quello che più contesta Ciocchetti è una distrazione rispetto a quello che potrà essere lo scenario sportivo nei prossimi anni, ovvero:
Conclude:
“Si sta distruggendo il modello sportivo italiano che, nonostante l’assenza totale della Scuola e delle università, ha retto nel paese e nel mondo. Si vuole mettere le mani sulla gestione dello Sport da parte di chi governa. Il tutto senza nessun confronto con il variegato mondo sportivo italiano. Spero che in parlamento ci siano ancora persone libere che possano bloccare questo disegno folle di far mettere le mani sullo sport da parte del Governo e dai partiti. Dobbiamo salvare lo sport italiano, la sua autonomia di gestione. Il governo e il parlamento pensi a come far fare sport nelle scuole e nelle università invece di voler occupare il movimento sportivo italiano.”