È stata l’icona della televisione italiana. La regina indiscussa degli anni ’70 e ’80, un simbolo per tre generazioni di italiani. Raffaella Carrà ci ha lasciato ieri all’età di 78 anni. Ha lottato con una malattia rimasta segreta che da qualche tempo aveva attaccato quel suo corpo così minuto eppure così pieno di straripante energia. Nessuno lo sapeva, quasi un ultimo gesto d’amore verso lo stesso pubblico che per tanto tempo ne ha apprezzato il talento e lo stile pop, unico. Ma anche quella trasgressività che l’ha consacrata nelle nostre case.
“Raffaella ci ha lasciati. È andata in un mondo migliore, dove la sua umanità, la sua inconfondibile risata e il suo straordinario talento risplenderanno per sempre”. Con queste parole Sergio Japino, suo compagno per lunghissimo tempo, ha dato l’annuncio unendosi al dolore dei nipoti Federica e Matteo, di Barbara, Paola e Claudia Boncompagni, degli amici e dei collaboratori più stretti.
Raffaella è stata tante cose: cantante, conduttrice televisiva, ballerina, attrice e autrice. Avremo sempre voluto averla come madrina del Festival del Cuore e, anche se non è mai stato possibile, ogni volta abbiamo ballato sulle sue canzoni. Lo stesso hanno fatto in Sud America, in Francia e in Spagna perché il suo successo non ha avuto confini.
Dopo gli esordi nel cinema, è stata la soubrette più amata di sempre con canzoni hit nelle classifiche di ascolto ma anche decine di programmi televisivi indimenticati: da ‘Trieste in giù’ a ‘Pronto Raffaella’ e Carramba che Sorpresa’.
Donna fuori dal comune eppure dotata di spiazzante semplicità, non aveva avuto figli ma di figli – diceva sempre lei – ne aveva a migliaia, come i 150 mila fatti adottare a distanza grazie ad “Amore”, il programma che più di tutti le era rimasto nel cuore. Proprio come era riuscita a fare lei con noi. Ciao Raffaella, regina d’Italia.