Taglio del nastro il 27 settembre per la 38° edizione del Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno, il Cersaie 2021, incentrato sui temi della sostenibilità, della transizione energetica e del Made in Italy.
Nella cornice del teatro Europauditorium, del Palazzo dei Congressi di Bologna, si è svolto un convegno inaugurale, che ha visto la partecipazione del ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, il presidente di UniCredit Pier Carlo Padoan ed il presidente di Confindustria Ceramica Giovanni Savorani. Ad aprire l’incontro il presidente di BolognaFiere Gianpiero Calzolari e il il Sindaco di Bologna Virginio Merola, che hanno sottolineato come il ritorno di Cersaie a Bologna sia di buon auspicio per il rilancio dell’economia locale.
Nel corso del dibattito si è fatto il punto sul mercato dell’industria ceramica italiana, cresciuto di oltre il 12% nel corso del 2019. Questo incremento è da imputare innanzitutto alle agevolazioni governative in materia di ristrutturazione, che hanno portato molti italiani a ripensare agli spazi abitativi e lavorativi.
Le aziende produttrici di piastrelle di ceramica italiana, negli ultimi 5 anni, hanno investito 2 miliardi di euro per sviluppare e digitalizzare i propri impianti. Ridotto drasticamente il ricorso ad energie combustibili non più sostenibili, come il carbone. A conferma dell’impegno per la transizione ecologico, basti pensare che l’intera industria ceramica italiana pesa solo per lo 0,7% sulle emissioni di CO2 del nostro Paese.
Lo scopo delle aziende del settore è quello di ridurre le emissioni di anidride carbonica senza compromettere la competitività del settore in Europa, salvaguardando al contempo i posti di lavoro. La sostenibilità richiede impegno ed ingenti investimenti, in quanto è un punto di partenza imprescindibile per il futuro delle aziende.
Credits Immagine: Unsplash