Nunzia Catalfo, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha preso parte ai lavori del Consiglio Nazionale del Terzo Settore. Una seduta particolare, la prima dopo lo scoppio dell’emergenza epidemiologica, svolta in un clima profondamente mutato rispetto alla precedente.
Proprio su questo elemento, la titolare del Dicastero ha voluto soffermarsi per ricordare, da un lato, “l’impressionante sforzo profuso dagli Enti del Terzo Settore nella prima fase di contenimento, principalmente nel settore socio-sanitario e nella protezione civile” e, dall’altro, quello attuato dal Governo, “in una prospettiva di tutela degli enti dalle conseguenze negative della pandemia“.
In quest’ultima direzione, ha posto in evidenza Catalfo, “va ricordata l’estensione dell’accesso alla cassa integrazione in deroga anche per gli ETS; la sospensione dei versamenti delle ritenute, dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria; la proroga al 31 ottobre 2020 per lo svolgimento delle assemblee chiamate ad approvare i bilanci 2019 e a deliberare le eventuali modifiche statutarie necessarie a conformarsi al Codice del Terzo Settore e alla riforma dell’impresa sociale“.
Un corpus giuridico che è stato, senza precedenti, il segnale più concreto dell’attenzione posta dall’Esecutivo verso le attività e le esigenze del Terzo Settore.
Il Ministro Catalfo ha ricordato, infatti, che “il rilancio del nostro Paese passa non solo attraverso il sostegno alle imprese, ma anche attraverso il sostegno agli enti non lucrativi“: una considerazione fondamentale per un costruttivo rapporto con il Terzo Settore nella sua totalità.
L’emergenza epidemiologica, ha tenuto a rilevare il Ministro, non ha frenato il percorso di attuazione della riforma, che nel corso del 2020 ha registrato significativi progressi. “Voglio ricordare – ha proseguito Catalfo – l’adozione della modulistica dei bilanci degli ETS e il DPCM del 23 luglio 2020 sul cinque per mille, frutto di un lavoro coordinato tra Ministero del Lavoro e MEF. Da ultimo, è in corso di pubblicazione in Gazzetta il Decreto del 15 settembre 2020, sulla disciplina del funzionamento del Registro Unico Nazionale del Terzo settore, che costituisce uno dei cardini della riforma“.
Sulle prospettive future, occorre in special modo un inedito approccio culturale, ha proseguito Catalfo, stimolando i rappresentanti degli ETS “affinché le organizzazioni siano capaci di fare propria una prospettiva di ampio respiro, che vada al di là della pur necessaria compliance al quadro normativo di riferimento. Ci sarà bisogno di ETS che, partendo dalle regole del Registro, sappiano cogliere l’autentico significato di queste regole“.
Un percorso impegnativo lungo il quale il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali non mancherà di svolgere il proprio impegno, ha assicurato Catalfo: “il Ministero continuerà a fare la sua parte, in primo luogo assicurando, attraverso l’attività interpretativa, l’uniforme applicazione della normativa su tutto il territorio nazionale. In secondo luogo, avviando un’organica azione formativa sia sul Registro Unico che sugli istituti collaborativi“.
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