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Ascoli, un sabato di paura e l’intervento provvidenziale di Parigini

dziczek

Ascoli Calcio

È stato un sabato di paura al ‘Del Duca’. Il campo non c’entra, in queste occasioni “tutto passa in secondo piano”. Bastano pochi minuti e un pensiero che corre. Attimi di terrore che alla fine, per fortuna, si trasformano in sollievo.

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Allo stadio ‘Del Duca’ di Ascoli il cronometro segna esattamente il minuto 86, quando il centrocampista della Salernitana Patryk Dziczek si accascia a terra privo di sensi senza un motivo apparente. Non una, ma ben due volte dopo aver provato a rialzarsi e riprendere la sua corsa.

È un urlo da parte di Di Tacchio a richiamare l’attenzione di Vittorio Parigini. Il 24enne di Moncalieri in carriera ha giocato in Serie A e vestito da protagonista la maglia dell’Under 21, ma da sabato ha un motivo ancora più importante per sentirsi orgoglioso. È stato lui il primo giocatore a soccorrere l’avversario, più giovane di un anno, e far sì che non andasse in arresto cardiaco.

“Ero girato di schiena, avevo appena passato la palla a Cangiano, poi mi sono voltato, ho visto il ragazzo che si alzava e cadeva, Di Tacchio gridava e quindi mi sono precipitato subito a tenergli la lingua”.

Un gesto istintivo, cui ha fatto seguito il tempestivo ingresso in campo dell’ambulanza e il prezioso intervento dei soccorritori, staff medici delle due squadre compresi.

“L’ U.S. Salernitana 1919, rendendosi interprete del sentimento del calciatore, della Proprietà, nonché dell’intera città di Salerno esprime la profonda gratitudine a tutti quelli che ieri, allo stadio Del Duca, si sono presi cura di Patryk. In particolare, ci corre l’obbligo di ringraziare il medico sociale dell’Ascoli Calcio, il personale medico e lo staff dell’ambulanza presenti allo stadio, nonché il calciatore Parigini e tutti i giocatori bianconeri, che insieme al nostro capitano Di Tacchio ed agli altri calciatori della U.S. Salernitana 1919, si sono prodigati per soccorrere Patryk Dziczek con tempismo e straordinaria freddezza”.

Minuti che non sembravano terminare mai con il fiato sospeso e l’attesa di un gesto di ripresa. Quando Dziczek, prima di essere trasportato in ospedale, si siede e inizia a parlare con i compagni e la croce rossa ad Ascoli torna a respirarsi un’aria diversa.

A contribuire al grande spavento era stato anche un precedente. Lo scorso settembre il polacco, alla Salernitana in prestito dalla Lazio, aveva accusato in allenamento un malore simile. Anche in quella circostanza era stato ricoverato e le indagini avevano dato esito negativo.

Dopo il ricovero all’ospedale Mazzoni di Ascoli, serviranno nuovi esami da svolgere a Roma per far luce sulle cause. Intanto resta la paura scampata e la prontezza di un ragazzo che, in un sabato di paura, ha sconfitto il panico e con un gesto encomiabile ha evitato il peggio.