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venerdì, Novembre 22, 2024
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Distretti Ecologici: Edilizia, un settore in transizione ecologica

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Per affrontare la sfida della lotta ai cambiamenti climatici e al degrado ambientale, il settore delle costruzioni ha definito una roadmap finalizzata alla transizione verso un modello climaticamente neutro, sostenibile, circolare ed efficiente sotto il profilo delle risorse. Una trasformazione green in cui tecnologia e digitalizzazione giocheranno un ruolo fondamentale.

La transizione ecologica ruota su due pilastri: uno, l’uso razionale ed efficiente delle risorse naturali, una questione che ha a che fare con l’incorporazione della circolarità nelle materie prime e la promozione del loro riutilizzo o reincorporazione nei processi di produzione; e, due, una transizione energetica in cui i sistemi di combustione vengono gradualmente abbandonati dai sistemi elettrici provenienti da fonti energetiche pulite, come l’idrogeno.

Per raggiungere questo obiettivo, entrano in scena varie tecnologie. Il processo di recupero di un rifiuto inizia nella progettazione del materiale o del componente stesso, che deve essere ‘eco-progettato’ con criteri di riciclabilità. Una volta che quel materiale diventa rifiuto, è importante fare una buona classificazione e caratterizzazione, per la quale tecnologie come la robotica, l’intelligenza artificiale (AI) o sensori e telecamere all’avanguardia aiuteranno molto.

Nel caso dell’edilizia, la robotica renderà molto più efficienti i processi di demolizione e smantellamento delle infrastrutture, in modo che la demolizione stessa possa essere fatta in modo selettivo e pianificato per favorire successivamente il recupero dei rifiuti. Da parte sua, l’IA sarà un mezzo “per classificare e separare i rifiuti attraverso, ad esempio, il riconoscimento di immagini o video”.

Un futuro autonomo, cognitivo e green per i macchinari

Il settore delle costruzioni si sta evolvendo verso una maggiore industrializzazione dei processi costruttivi e verso una digitalizzazione dell’intero processo edilizio. I macchinari, per il loro ruolo di primo piano nei processi di costruzione, non sono estranei alla doppia transizione verde e digitale a cui è diretto il settore. Pertanto, la naturale evoluzione delle macchine edili nei prossimi anni “si concentrerà sul fornirle maggiore autonomia e capacità cognitive che le consentano di interagire con l’ambiente di lavoro, oltre a garantire una progettazione rispettosa dell’ambiente. Insomma, “il futuro delle macchine edili sarà autonomo, cognitivo e green attraverso l’innovazione e lo sviluppo tecnologico.

Prodotti e servizi si ibridano e la trasformazione digitale della macchina da costruzione è fortemente legata al concetto di ‘servitizzazione’, con la manutenzione predittiva come punta di diamante: attraverso una gestione intelligente dei dati generati dalla macchina, siamo in grado di valutare e rilevare i problemi prima che si verifichino.

D’altra parte, l’impegno dei produttori per lo sviluppo sostenibile sta facendo aumentare di peso le tecnologie di rigenerazione, al fine di mantenere in circolazione risorse non rinnovabili per diverse vite utili. Il ripristino dei componenti della macchina a fine vita alle stesse condizioni delle nuove parti riduce gli sprechi e riduce al minimo la necessità di materie prime per produrre nuove parti.

Una delle conseguenze della crescente integrazione della tecnologia nelle macchine e delle nuove soluzioni tecnologiche nei processi costruttivi è che richiederà una formazione costante da parte di professionisti del settore.

D’altra parte, di fronte alla sfida del cambiamento climatico, le macchine edili sono obbligate ad evolversi per contribuire alla decarbonizzazione delle opere. Dal punto di vista tecnologico, Serrano indica tre vettori: l’elettrificazione dei sistemi che integrano le macchine, la riduzione dei consumi e il miglioramento dell’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti energetiche verdi. In questa transizione, la tecnologia a base di idrogeno sarà un’alternativa energetica di grande interesse per il settore.

Attualmente, l’elettrificazione dei macchinari nel settore delle costruzioni è già iniziata, ma a un ritmo lento”, apprezza, anche se esistono già concetti ibridi per alcuni modelli specifici di macchine. Nel breve termine, “gli alti costi dei componenti e lo sviluppo della tecnologia, così come il grande peso e la bassa autonomia delle batterie, rimangono i principali ostacoli a una maggiore adozione di sistemi di trasmissione elettrici e ibridi. A lungo termine, si prevede che molte macchine saranno in grado di funzionare autonomamente, quindi i sistemi di trasmissione elettrica alla fine diventeranno la tecnologia dominante.

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