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domenica, Novembre 24, 2024
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Distretti Ecologici: come l’innovazione ha cambiato l’edilizia sostenibile

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La costruzione e l’uso degli edifici è responsabile di quasi il 40% delle emissioni di CO2 e del 35% del consumo energetico nel mondo. Una delle scommesse per ridurre l’impatto sull’ambiente è l’edilizia sostenibile, che utilizza metodi e materiali rinnovabili. Illuminazione naturale, corretta regolazione termica, buona qualità dell’aria o accessibilità sono alcune delle sue virtù. Gli esperti dicono che un “edificio sostenibile è un edificio costruito meglio perché è più redditizio, efficiente e durevole“.

Uno dei padri dell’architettura sostenibile è nato 120 anni fa ad Alessandria d’Egitto. Hassan Fathty, morto nel 1989, ha guardato indietro alle tecniche di costruzione tradizionali e ai materiali naturali per avanzare in una costruzione più rispettosa della biodiversità. Ha guardato le proprietà di argille e sabbie essiccate al sole e mescolate con paglia. Ha applicato metodi di condizionamento termodinamico per la raccolta e la regolazione dell’aria e ha utilizzato reticoli per ottenere luci soffuse e fonti d’acqua su pareti e pavimenti per inumidire e raffreddare l’aria per evaporazione. Nel XX secolo era conosciuto come “l’architetto dei poveri”. Oggi il suo contributo filosofico all’edilizia sostenibile è innegabile: minori costi, materiali riciclabili, ottime proprietà termiche e acustiche, versatilità.

Tornando al presente, il mondo dovrebbe invertire il prossimo decennio e muoversi verso un futuro più sostenibile. In cui i livelli di inquinamento sono ridotti, l’economia circolare è alla base della nostra economia e il nostro impatto sull’ambiente è mitigato. Uno, insomma, in cui la convivenza tra l’essere umano e il suo ambiente trova equilibrio, come suggerito dai progetti di Distretti Ecologici.

Ripensare il modo in cui costruiamo e utilizziamo gli edifici è fondamentale per raggiungere questo futuro sostenibile. Dopo decenni di dipendenza da carbone, petrolio e gas naturale, gli edifici sono diventati uno dei principali emettitori di anidride carbonica (CO2) nell’atmosfera. Attualmente, la sua costruzione e i suoi usi sono dietro il 38% delle emissioni di CO2 legate all’energia e il 35% del consumo di energia utilizzata a livello globale.

Ridurre queste cifre è una sfida in un mondo in cui la popolazione non smette di crescere. Si stima che entro 30 anni saremo 2 miliardi di persone in più. 2 miliardi di persone che avranno bisogno di nuovi edifici sotto forma di case, luoghi di lavoro, scuole o ospedali, tra molti altri edifici.

Grazie alla ricerca e allo sviluppo di nuovi metodi e materiali costruttivi, è possibile progettare e realizzare vere e proprie costruzioni che hanno poco impatto sull’ambiente e, inoltre, sono più sane e rispettose delle persone.

Cos’è un edificio sostenibile

Un edificio sostenibile è un edificio di qualità che si adatta perfettamente all’attività per la quale è stato costruito operando in modo efficiente e rispettoso del pianeta e delle persone.

L’edilizia sostenibile porta tre grandi vantaggi. Prima di tutto, evidenzia il rispetto per l’ambiente. Un edificio sostenibile è rispettoso dell’ambiente e si adatta all’ambiente circostante. Emette meno CO2, promuove la biodiversità dell’ambiente e utilizza materiali a basso impatto ambientale.

In secondo luogo, entra in gioco la salute stessa degli individui che li usano. Queste costruzioni danno priorità all’illuminazione naturale, alla corretta regolazione termica, alla buona qualità dell’aria interna e, naturalmente, all’accessibilità. In questo modo, il benessere degli utenti è garantito. Infine c’è da sottolineare la sua efficienza, non solo nell’energia, ma anche nella gestione delle risorse e dei rifiuti. Qualcosa che va oltre il rispetto per l’ambiente e favorisce anche il risparmio economico.

Un buon esempio di edifici sostenibili sono quelli noti come edifici a energia netta zero o a zero emissioni di carbonio. Si tratta di edifici a bassissimo consumo energetico, il cui obiettivo è che l’energia consumata e le emissioni di CO2 emesse siano compensate utilizzando fonti rinnovabili, in modo che il loro bilancio sia a zero emissioni durante tutto l’anno.

La riduzione del consumo di energia è strettamente legata alle strategie di decarbonizzazione delle economie e al raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Accordo di Parigi. Secondo l’ultimo rapporto della Global Alliance for Buildings and Construction (GlobalABC), inquadrato nel Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente, per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione è necessario che gli edifici a energia netta zero diventino la principale forma di costruzione entro il 2050.

Innovazione nelle costruzioni: materiali, tecniche e nuove tecnologie

Per calcolare l’impatto che un edificio ha sull’ambiente, non è sufficiente misurare le emissioni legate al suo utilizzo. È necessario andare oltre e tornare alla sua costruzione. E, dal momento stesso in cui vengono creati o estratti i materiali necessari per sollevare un edificio, inizia il suo inevitabile impatto sull’ambiente.

La ricerca e l’utilizzo di nuovi materiali che sostituiscono o completano quelli più tradizionali (come mattoni e cemento) giocano un ruolo fondamentale nel settore dell’edilizia sostenibile. Alternative a base di fibre di origine vegetale, bioplastiche e persino materiali autoriparanti sono attualmente in fase di sviluppo grazie alla presenza di batteri.

Inoltre, la creazione e il trasporto di questi materiali devono garantire un uso responsabile delle materie prime e dell’energia. Per fare questo, sempre più imprese di costruzione stanno calcolando l’impronta ambientale dei loro progetti. Insieme allo sviluppo di nuovi materiali, l’elemento dirompente nei prossimi anni sarà il calcolo dell’impronta di carbonio e idrica nell’esecuzione dei progetti.

Siamo in un cambio di ciclo da un’economia lineare, che inizia nell’uso delle materie prime e termina in discarica, a un’economia circolare. In quest’ultimo, l’identificazione dell’impronta di carbonio è essenziale per progettare strategie, afferma. Questo approccio, che cerca sempre di scegliere l’opzione più sostenibile e rispettosa dell’ambiente, viene trasferito anche ai metodi di costruzione. In questo ambito sono molto importanti le innovazioni tecnologiche che rendono possibile la costruzione modulare o la stampa 3D, e che consentono di ridurre i tempi di costruzione e l’utilizzo di macchinari.

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