S&P Global Ratings ha lasciato invariato il rating creditizio dell’Italia e ha portato le prospettive a stabili, rendendo meno probabile un declassamento e dando al Paese una tregua mentre il suo governo lotta per arginare l’impatto della seconda ondata del coronavirus.
Stando a quanto riportato dalle tabelle pubblicate sul sito dell’agenzia, la tendenza al rialzo dell’outlook dell’Italia da parte di S&P è legata all’impegno del governo Draghi a portare avanti riforme pro-crescita. S&P prospetta per l’Italia una crescita del Pil del 6% quest’anno e del 4,4% nel 2022.
“A nostro avviso“, scrivono gli analisti della società newyorkese in una nota diffusa in tarda serata, “la robusta maggioranza su cui il Governo Draghi può fare affidamento alla Camera e in Senato dovrebbero garantire il raggiungimento entro fine 2021 dei 51 traguardi e obiettivi inclusi nell’ambizioso programma di riforma dell’esecutivo, legato al Pnrr“.
“La chiave per ridurre gli elevati livelli di debito è la crescita“, ha affermato S&P secondo il quale il governo Draghi dovrebbe assicurare l’attuazione del suo ambizioso programma di riforme.
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