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lunedì, Novembre 25, 2024
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Pubblica Amministrazione: regolamentato lo smart working

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Lo smart working a distanza cambia volto nella Pubblica Amministrazione, in virtù di una maggiore flessibilità. Non solo dunque lavoro da remoto dalla propria residenza, ma in qualsiasi altra sede con vincoli precisi di orario e di luogo di lavoro.

Il nuovo contratto per le Funzioni centrali (ministeri, agenzie fiscali, enti pubblici none economici ecc…) presentato dall’Aran ai sindacati, permetterà di svolgere lo smart working anche dall’estero. In tal caso, dovranno essere garantite le condizioni minime di tutela della sicurezza del
lavoratore nonché la piena operatività della dotazione informatica e la riservatezza dei dati.

Queste disposizioni vengono incontro, in particolar modo, ai frontalieri e a chiunque accompagni il coniuge all’estero.

Viene dunque riconosciuto il lavoro da remoto come una forma di lavoro a distanza anche nella Pubblica Amministrazione, come riportato dal testo presentato ai sindacati:

Il lavoro da remoto può essere prestato anche, con vincolo di tempo e nel rispetto dei conseguenti obblighi di presenza derivanti dalle disposizioni in materia di orario di lavoro, attraverso una modificazione del luogo di adempimento della prestazione lavorativa, che comporta la effettuazione della prestazione in luogo idoneo e diverso dalla sede dell’ufficio al quale il dipendente è assegnato“.

Restano invariati gli obblighi e gli orari del lavoratore, a prescindere dal luogo in cui svolga le sue funzioni lavorative. Persistono, anche da casa, quelle garanzie previste per il lavoratore in ufficio, relative a pause, riposi e permessi orari.

Credits Immagine: Unsplash

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