Il termine transpersonale sta ad indicare quelle aree della realtà psichica che vanno oltre la personalità individuale. La psicologia transpersonale è quell’approccio psicologico che si occupa dello studio delle esperienze spirituali in ambito psicologico. I primi a parlarne furono Roberto Assagioli e C.G. Jung, partendo dalla psicologia umanistica di Maslow, poi abbiamo Victor Frankl, fino ad oggi con Stan Grof, Ken Wilber e Charles Tart.
Psicologia umanistica:
Abraham Maslow, uno degli esponenti principali della psicologia umanistica propose già nel 1968 un ulteriore ampliamento delle basi filosofiche e del campo di ricerca della psicologia.
Poi infatti in seguito si è parlato di Quarta forza in psicologia, dove la Prima forza fu la Psicanalisi, da Freud in poi, la Seconda la psicologia cognitivo-comportamentale, basata sul condizionamento e la Terza appunto la psicologia umanistica, che includeva i valori umani e la creatività, trascurati in precedenza.
Inconscio Collettivo:
Carl Gustav Jung ipotizzò l’esistenza di un Inconscio Collettivo, inizialmente da lui stesso definito ‘transpersonale’. Questo inconscio spiegherebbe l’interconnessione di ogni psiche individuale e sarebbe costituito da archetipi, simboli universali, che sarebbero quindi la base stessa di ogni esperienza transpersonale. Secondo Jung, facciamo esperienza degli archetipi attraverso i sogni, i simboli, le favole, i riti, mentre le esperienze mistiche ci consentono l’accesso diretto al mondo archetipico. Credeva infine nell’esperienza spirituale come la via maestra per l’uscita dalle nevrosi.
Lo sviluppo delle quattro dimensioni
Assagioli creò poi la Psicosintesi in Italia fin dagli inizi del Novecento che integra contributi di molte correnti psicologiche ed è soprattutto un metodo di autorealizzazione, per lo sviluppo delle quattro dimensioni: fisica, emotiva, mentale e spirituale, quindi già va verso la visione olistica, del Tutto integrato. Per lui il Sé trascende l’individualità della psiche, è transpersonale, rappresenta quella dimensione trascendente che ogni essere umano possiede dentro di sé.
Un approccio integrale:
Anche se Ken Wilber è considerato un autore e teorico importante nel campo, ora si è dissociato dal movimento a favore di quello che lui chiama un approccio integrale, quindi ancora una volta andiamo verso l’olismo.
Ricordiamo Victor Frankl, scampato ai lager nazisti, che basava il suo lavoro sulla ricerca del senso della vita e del significato e sulla nozione di “auto-trascendenza”, creando la logoterapia.
Infine per Stan Grof, alcuni stati psichici dotati di un forte potenziale evolutivo, da lui definiti “emergenza spirituale”, verrebbero considerati spesso riduttivamente in un puro inquadramento diagnostico psichiatrico, mentre potrebbero avviare, se elaborati, anche un naturale processo di guarigione e di sviluppo psicologico. Infatti riconosce in alcuni di questi stati, un potenziale evolutivo e di rinnovamento interiore, da sostenere.
Più recentemente si è sviluppata poi in Usa la Psicologia Energetica o energy psychology:
A caratterizzare questa visione è l’uso di strategie psicologiche e associate allo stimolo, detto picchettamento, o “tapping” in inglese, di specifici punti dei meridiani (agopuntura senza aghi). Questa combinazione può cambiare rapidamente le emozioni e le sensazioni associate a svariati problemi psicologici e psicosomatici, supportando gli auspicati cambiamenti emotivi, cognitivi e comportamentali. Possono essere identificate molte di varianti di questa agopuntura psicologica, come la EFT, Emotional Freedom Techniques, di Gary Craig.
Visione olistica:
Infine la visione olistica, da ‘olos’ in greco Tutto, integra la psicologia tradizionale, la visione transpersonale e energetica in un Tutto, appunto comprendente mente-corpo e spirito, quindi include anche le tecniche meditative in onde alfa, theta e la respirazione, lo yoga, ecc. e altre tecniche dette olistiche. Per questo motivo ritengo più utile questa visione integrativa, che dà il giusto peso a tutte le parti dell’essere umano da curare e armonizzare, usando le tecniche adatte ad ogni singolo caso visto nella sua unicità e al livello culturale ed evolutivo del singolo.