È stato il più giovane dirigente generale del Ministero delle Finanze.Tre legislature in Parlamento fra le fila del centro destra. Dal 2009 al 2011, Assessore al Bilancio e allo sviluppo economico della giunta Alemanno.Incontriamo Maurizio Leo, candidato di consolidata professionalità ed esperienza, oggi in campo per sfidare, alle elezioni suppletive di ROMA (1 marzo) , il candidato della sinistra, Roberto Gualtieri.
On. Leo, il 1 marzo sfiderà il ministro dell’Economia Gualtieri nelle suppletive del collegio Roma 1 della Camera: una campagna elettorale sotto tono che però può assumere una valenza ben più importante per il centrodestra in caso di sua vittoria?
“Non è facile mobilitare l’elettorato per una elezione suppletiva, l’informazione è ridotta e i cittadini informati sono pochi. Abbiamo cercato di far sentire la nostra voce e di incontrare categorie e cittadini, lo sforzo profuso è stato massimo. Nel collegio Roma1 della Camera, tradizionalmente appannaggio del centrosinistra, il mio competitor è il ministro dell’Economia del governo in carica. E’ chiaro che sconfiggere il responsabile della politica economica dell’esecutivo – politica economica sostanzialmente immobile nonostante la paralisi della produzione industriale e il rallentamento della crescita – avrebbe una valenza politica importante e rappresenterebbe un segnale per il governo”.
Il centro storico di Roma sarà sicuramente penalizzato dalla recente epidemia di coronavirus. Il calo di prenotazioni negli alberghi condizionerà tutto l’indotto commerciale. Quale potrebbe a suo avviso essere la contromisura più immediata e indicata per la nostra città che vive essenzialmente di turismo?
“Bisogna tenere i nervi saldi e non ragionare soltanto sull’onda dell’emotività. E’ fondamentale confrontarsi con le categorie, con Federalberghi come con Confcommercio, Confapi e tutte le altre associazioni di rappresentanza per trovare soluzioni insieme. E’ chiaro che di fronte a una grande emergenza bisogna reagire con misure importanti sul fronte dell’abbattimento fiscale. A causa del blocco dei voli sono scattate moltissime cancellazioni e un calo drastico delle nuove prenotazioni. Il governo deve agire e deve farlo subito e in maniera concreta con un differimento dei mutui, una deduzione dal reddito imponibile o un credito di imposta”.
Considerato il pochissimo tempo a disposizione, quale potrà essere la carta vincente per conquistare un collegio storicamente appartenuto alla sinistra?
“Non so se c’è una carta vincente. Di sicuro nel Paese soffia un vento di centrodestra perché tanti cittadini non sono soddisfatti di un governo che mette insieme visioni politiche ed economiche sicuramente incompatibili. Io mi batto da sempre per un fisco equo. Ho dedicato la mia vita a studiare il sistema tributario e gli effetti della pressione fiscale e sono convinto che sia più che mai necessario dettare un cambiamento, anzi una vera e propria inversione di marcia con una decisa riduzione delle tasse. È questo l’unico modo per rilanciare l’Italia. Le politiche fiscali oggi rappresentano il nemico di ogni possibile rinascita economica e una costante compressione dei diritti del contribuente”.
Se dovesse convincere gli indecisi con tre parole, quali sceglierebbe?
“Credibilità, dedizione e competenza. Conosco la materia economica, conosco bene Roma e non sono affatto rassegnato al suo declino. Fa male al cuore vedere la Capitale ridotta in questo modo. E’ necessario iniziare a far risuonare segnali concreti e favorire una inversione di tendenza prima che si troppo tardi”.