Lunedì sono iniziate le votazioni del nuovo presidente, un processo che potrebbe richiedere diversi giorni e, con il primo ministro Mario Draghi tra i super favoriti, rischia di destabilizzare il governo.
1. Schede segrete
Il presidente è eletto per un mandato di sette anni da un collegio elettorale composto da 1.009 persone. È composto da membri delle due camere del parlamento – 630 parlamentari e 321 senatori – più 58 delegati delle regioni italiane.
Nei primi tre turni di votazione, il vincitore deve ottenere una maggioranza di almeno due terzi. Dal quarto turno basta la maggioranza assoluta.
Le schede elettorali si votano in segreto e di persona nell’aula dei dibattiti della Camera dei deputati inferiore, con un solo turno al giorno previsto a causa delle regole del coronavirus.
A causa del Covid-19, nel parcheggio è stata allestita una postazione di voto drive-through per consentire alle persone con la malattia di votare dai propri veicoli.
2. Poteri presidenziali
Il presidente è capo di stato e sostiene la costituzione dell’Italia, diventata repubblica a seguito di un referendum dopo la seconda guerra mondiale.
I ruoli chiave includono la nomina del primo ministro e, su consiglio di quest’ultimo, dei ministri del governo. Il presidente ha il potere di sciogliere il parlamento e chiedergli di riconsiderare la legislazione.
Arbitrare in questo modo diventa cruciale in tempi di crisi politica: è stato il presidente uscente Sergio Mattarella a portare Draghi come premier nel febbraio 2021.
Il presidente nomina anche un terzo dei membri della corte costituzionale e ha diritto alla grazia.
3. I candidati
Chiunque abbia la cittadinanza italiana di età pari o superiore a 50 anni è idoneo e senza una lista di candidati formale il risultato è notoriamente difficile da prevedere. Draghi – economista di carriera senza affiliazioni politiche – sembrava accennare alla sua disponibilità a dicembre, definendosi un “nonno al servizio delle istituzioni”.
L’ex premier Silvio Berlusconi, l’85enne leader del partito di destra Forza Italia, era in campagna per la carica ma sabato si è ritirato.
Altri potenziali candidati sono gli ex premier Giuliano Amato, 83 anni, e Paolo Gentiloni, 67 anni, commissario Ue all’Economia, e l’ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, 66 anni.
Molti sperano nella prima presidente donna d’Italia. L’attuale ed ex ministro della Giustizia, rispettivamente Marta Cartabia, 58 anni, e Paola Severino, 73 anni, sono entrambe proposte per il lavoro, così come la presidente del Senato Elisabetta Casellati, 66 anni.
4. Alcune sorprese
La natura segreta del ballottaggio ha suscitato sorprese nell’elezione di 12 presidenti dal 1948, solo uno dei quali, Giorgio Napolitano (2006-2015), è stato eletto per un secondo mandato.
Il ruolo tradizionalmente non spetta a un leader di partito, ma a qualcuno considerato al di sopra della mischia politica. Tuttavia, il favorito che va in gara spesso esce a mani vuote.
Nel 2013 l’ex premier Romano Prodi è stato nominato dal Pd di centrosinistra ma è stato tradito da alcuni suoi sostenitori e ha vinto Napolitano.
5. Ex palazzo pontificio
La residenza ufficiale del presidente è il palazzo del Quirinale, un tempo dimora dei papi e dei re d’Italia. Arroccato sull’omonima collina, l’ampio edificio di 110.500 metri quadrati è uno dei più grandi palazzi presidenziali, superato solo dalla Turchia.
Nel 1573 iniziò la costruzione della residenza estiva dei papi. Divenne la loro base come governanti secolari, al contrario del Vaticano, che era la loro sede del potere spirituale. Vi risiedettero circa 30 papi, da Gregorio XIII a Pio IX.
Sotto il dominio francese Napoleone ordinò dei lavori di ristrutturazione per farne la sua residenza romana, ma non vi mise mai piede.
I reali d’Italia vi risiedettero dal 1870 fino alla proclamazione della repubblica nel 1946, quando divenne residenza del capo di stato.